Apartheid all'italiana: Anti-fiaba dell'Italia accogliente

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epubli, 15.05.2021 - 141 Seiten
Questo libro è l'"antifiaba" di un'Italia propagandata come mite e accogliente, sentimentalista e mammona. È uno schiaffo sulla faccia di quella società civile e democratica, che ignora le grida di libertà lanciate dai ghetti italiani per migranti, scardinando il velo delle ipocrite presuntività. Il salto di paradigma da Paese di emigranti e terra di approdo rappresenta la declinazione, che Di Luzio utilizza per dimostrare il taglio di memoria storica operato e l'affermarsi di una cultura discriminatoria, sostenuta da narrative pubbliche, inclini a riproporre con ossessione il frame dell'invasione. Le scelte odierne hanno inaugurato una stagione di forte criminalizzazione dei migranti con una legislazione lesiva dei diritti umani e civili e una visione punitiva ed emergenziale. I profughi sono rifiuti umani senza alcuna funzione utile nella terra dove arrivano e soggiornano e senza realistica possibilità di essere mai inseriti nel nuovo corpo sociale; dal luogo che occupano, la discarica, non vi è ritorno, se non verso luoghi ancor più remoti. Fuori dai campi i profughi sono un ostacolo e un disturbo; dentro essi cadono nell'oblio. Non rimane null'altro che i muri, il filo spinato, i cancelli sorvegliati e le guardie armate. Zygmunt Bauman
 

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Autoren-Profil (2021)

Der Autor Giulio Di Luzio wurde in Apulien geboren und lebt hier. Über Jahre war er als Journalist für die italienischen Tageszeitungen il manifesto und Liberazione tätig. In seinen Werken befasst er sich hauptsächlich mit Themen rund um Arbeit und Migration. Zu seinen Romanen zählen La fabbrica della felicità-2016, Fimmene-2017 und Tuccata-2018. L'Autore è nato e vive in Puglia. È stato per anni giornalista per i quotidiani italiani il manifesto e Liberazione. Nelle sue opere tratta soprattutto di immigrazione e mondo del lavoro. Tra l'altro è l'autore dei romanzi La fabbrica della felicità-2016, Fimmene-2017, Tuccata-2018.

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