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ARGOMENTO

Dichiarazione del soggetto. Dedica al sig. Onslow. Prospettiva di campi prossimi a mietersi. Riflessioni in elogio all'industria risvegliate da tal prospettiva. La mietitura. Novella analoga. Tempesta sulla messe. Gli spari degli archibusi e la caccia; loro barbarie. Divertente racconto sulla caccia della volpe. Veduta di un pomario. Spalliera di frutti. Un vigneto. Un quadro delle nebbie frequenti nell'ultimo periodo d'Autunno; d'onde una digressione sull'indagine dell'origine dei fonti e dei fiumi. I volatili considerati rapporto al variare ora soggiorno. Prodigioso loro numero che cuopre le isole settentrionali ed occidentali della Scozia. Di qui un prospetto della campagna. Vista di selve scolorate e che si appassiscono. Chiaror della luna dopo un giorno ombroso e piacevole. Meteore dell'Autunno. Il mattino, cui succede un giorno quieto e sereno, brillante di sole e tale che per il solito dà termine alla stagione. Raccolta la messe, il contado abbandonato alla gioia. Il tutto conchiude con un encomio alla filosofica vita campestre.

A dominar sul biondeggiante campo mentre lieto

si avanza con la falce AUTUNNO coronato d'un manipolo di grano, io, con la maggior compiacenza, do fiato anche altra volta alla dorica zampogna (64). Quanto di nitroso preparò il gelo d' Inverno; quanto nel più bell'apparato fe' sorgere la vario-fiorente Primavera; e quanto ridussero a piena maturità

Full, perfect all, and swell my glorious theme.

ONSLOW! the Muse, ambitious of thy name,
To grace, inspire, and dignify her song,
Would from the Public Voice thy gentle ear
A while engage. Thy noble cares she knows,
The patriot virtues that distend thy thought,
Spread on thy front, and in thy bosom glow;
While listening senates hang upon thy tongue,
Devolving through the maze of eloquence
A roll of periods, sweeter than her song.
But she too pants for public virtue; she,

Though weak of power, yet strong in ardent will,
Whene'er her country rushes on her heart,
Assumes a bolder note; and fondly tries
To mix the patriot's with the poet's flame.

When the bright Virgin gives the beauteous days, And Libra weighs in equal scales the year;

From heaven's high cope the fierce effulgence shook Of parting Summer, a serener blue,

With golden light enliven'd, wide invests

The happy world. Attemper'd suns arise,

Sweet-beam'd, and shedding oft through lucid clouds
A pleasing calm; while broad, and brown, below
Extensive harvests hang the heavy head.
Rich, silent, deep, they stand; for not a gale
Rolls its light billows o'er the bending plain :
A calm of plenty! till the ruffled air

Falls from its poise, and gives the breeze to blow.
Rent is the fleecy mantle of the sky;

The clouds fly different; and the sudden sun
By fits effulgent gilds the illumin'd field,

i Soli di Estate; or, tutto nel colmo di sua perfezione, comparisce immensamente alla vista, e fa risaltare più dignitoso il mio tema.

Onslow, la mia Musa ambiziosa del nome tuo, per dar grazia, anima e decoro al suo carme, oserebbe distrarre per poco il cortese tuo orecchio dalla pubblica voce che di te parla (65). Ella conosce le tue nobili cure, le patrie virtù che occupano i tuoi pensieri palesansi nella tua fronte, e ti divampano in petto, quando il senato, ascoltandoti, pende dai labbri tuoi, che in mezzo al portento della facondia svolgono un intreccio di periodi anche più dolci del di lei canto. Ma essa pure ha trasporto pel merito che il pubblico encomia; essa che, quantunque debol di forza, pur di vigore ardendo e di brama, tostochè in cuor se le sveglia l'idea della sua patria, prende un tuono più franco; e passionatamente s'ingegna mischiar con quel di poeta di cittadino l'ardore.

Allorchè la luminosa costellazione della Vergine reca giorni sereni, e la Libra pesa l'anno in eguali bilance, svanita dall' alto emisfero la vampa infuocata dell' Estate che fugge, un più limpido azzurro, da aurea luce avvivato, investe ampiamente il felice universo. Temprati sorgono i Soli dolce-raggianti, e spesso spandenti tra le splendide nubi una calma piacevole ; mentre l'estese messi, turgide e ben colorate, sospesa tengono al basso la grave lor testa. Mute esse stanno, ricche e dense, giacchè nemmeno un'auretta dà moto al lieve loro ondeggiar sul piano che s'inclina. Oh quai calma dell' abbondanza! Finalmente l'aria commossa rompe il proprio equilibrio, e suscita placido vento. Squarciasi il lanoso amianto del cielo, qua e là si disperdon le nuvole; ed il sole, che improvviso a quando

And black by fits the shadows sweep along.
A gaily-checker'd heart-expanding view,
Far as the circling eye can shoot around,
Unbounded tossing in a flood of corn.

These are thy blessings, INDUSTRY! rough power!
Whom labour still attends, and sweat, and pain;
Yet the kind source of every gentle art,
And all the soft civility of life:

Raiser of human kind! by Nature cast,
Naked, and helpless, out amid the woods
And wilds, to rude inclement elements;
With various seeds of art deep in the mind
Implanted, and profusely pour'd around
Materials infinite; but idle all.

Still unexerted in th' unconscious breast,
Slept the lethargic powers; corruption still,
Voracious, swallow'd what the liberal hand
Of bounty scatter'd o'er the savage year:
And still the sad barbarian, roving, mix'd
With beasts of prey; or for his acorn-meal
Fought the fierce tusky boar; a shivering wretch!
Aghast, and comfortless, when the bleak north,
With winter charg'd, let the mix'd tempest fly,
Hail, rain, and snow, and bitter-breathing frost:
Then to the shelter of the hut he fled;
And the wild season, sordid, pin'd away,
For home he had not; home is the resort
Of love, of joy, of peace and plenty; where,
Supporting and supported, polish'd friends,
And dear relations, mingle into bliss.
But this the rugged savage never felt,
Ev'n desolate in crowds; and thus his days

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a quando rifulge, indora l'illuminato campo, ed oscure ombre scorrono lunghesso a capriccio; veduta gaia e scherzosa, che fa dilatare il cuore per gioia; in tempo che l'occhio vagante può lungi slanciarsi all'intorno, e spaziare in un mar di grano senza confine.

Questi sono tuoi benefizi, o Industria, nume severo! che hai sempre compagni la fatica, il sudore e l'affanno; e tu sei pur la propizia sorgente d'ogni bell'arte, il tutto della dolce vita civile. Oh animatrice dell' uman genere! che nudo gittò la Natura e privo di aiuto in mezzo a boschi e deserti, in balìa d'incostanti e di furiosi elementi, co'vari germi delle arti nel di lui animo impressi altamente, e con materiali infiniti sparsi in copia dovunque, oziosi però tutti quanti. Dormivano torpide nella ignara sua mente le di lui facoltà non ancor sviluppate; edace la corruzione struggea di continuo quanto la destra benefica della Suprema Bontà spandea sull'anno senza cultura; ed egli sempre truce selvaggio, vagando qua e là, s'intruppava con i bruti rapaci, o combattea col fiero zannuto cinghiale pel suo cibo di ghianda. Misero! tremante di freddo, spaventato e senza conforto, quando il rigido nord scioglieva il freno alle tempeste carche d'inverno, e miste di grandine, di pioggia, di neve e di aspro gelo fischiante, fuggiva egli allora al coperto della capanua ; e, male agiato, passava in mezzo allo stento l'aspra stagione, per esser mancante di casa. La casa è l'asilo dell'amore, della gioia, della pace e dell'abbondanza, ove, confortando e coufortati, i culti amici e gli affettuosi congiunti godono insieme ogni contento. Ma l'abbrutito selvaggio non ne gustava giammai, sempre solo anche in mezzo alla folla; e per tal modo i suoi

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