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BIBLIOTHECA REGIA MONACEAST

BIBLIOTHECA REGIA

MONACENSIE

PROEMIO.

Gli storici latini hanno chiamato Piratica la guerra combattuta sul mare da Pompeo il Grande contro gli schiavi della Cilicia, ribelli alle leggi ed alla maestà del popolo romano; ed ora sono io che penso attagliarsi dirittamente al mio proposito l'esempio e l' aggiunto medesimo per distinguere il presente dagli altri miei lavori, e per compendiarne a un tratto l'unità. All'epoca che ormai tocca la presente narrazione, tutto il corpo dei nostri marini nella difesa della civiltà e della religione dispiegano e mantengono costante e principale l' assunto di reprimere gli attentati della grande pirateria musulmana, divenuta gigantesca a pubblico danno del popolo cristiano, durante il periodo de' sessant'anni, pe' quali adesso dovremo trascorrere: per ciò questa parte della mia storia, come è singolarmente intesa a seguire passo passo i fasti dei maggiori Capitani nel tempo e nello scopo prescritto, così vuole starsene da sè; e insieme vuole mantenere il legame di prima origine e di finale intendimento cogli altri miei

GUGLIELMOTTI. Guerra de' Pirati. — 1.

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volumi. In somma lo scritto sulla guerra dei pirati, secondo sua entità individua, e, presso che non dissi personale, tratta a nome suo dei fatti suoi; e come membro di maggior famiglia prenderà il posto nell' ordine convenevole tra gli antecessori e i susseguenti, e formerà insieme cogli altri volumi una sola storia della Marina e del suo svolgimento in ogni parte, tenuto sempre fermo l' addentellato sulla marina romana. Di questa, tra tutte a me più nota e più vicina, ho potuto meglio da cima a fondo studiare le vicende; ed essa, comecchè di ogni altra infino ad ora la più negletta, continuerassi nel servigio delle più avventurose, e nella risoluzione dei problemi storici, tecnici e filologici, dovunque occorra cessare oscurità e dubbiezze pel vasto argomento. I nomi degli Orsini, dei Salviati, degli Sforza, e di altrettali campioni, che daranno il titolo agli otto libri seguenti, entrano mallevadori intorno alla importanza del subbietto: il quale per questo non si resterà sempre circoscritto negli angusti termini delle nostre spiagge, ma a buon diritto anderà cercando anche da lungi le imprese navali di maggior momento più che altri in genere non penserebbe oggidi, e certamente più che taluno non vorrebbe consentire, se non fossevi condotto e ritenuto dalla pienezza delle testimonianze, donde è la forza del mio discorso. Gli estratti degli scrittori contemporanei, e i documenti degli archivi, non per lusso, ma per necessità introdotti nel testo e nelle note, faranno

di scusare le altrui ricerche, di togliere le difficoltà, di chiarire i fatti: e l'abbondanza delle prove mi confido di vedere dai lettori non tanto menata buona, quanto efficace a sdebitarmi pur di qualche negligenza nelle scritture mie per la distrazione perpetua della mente verso le cifre e le citazioni delle altrui. Non mi dilungo nel proemiare: ringrazio i benevoli, riconosco i favorevoli, osservo i critici; e del resto nel corpo della storia, quando il destro me ne verrà maggiormente spontaneo ed evidente, darò miglior conto delle mie ragioni, e volgerò come si deve risposte proporzionali alla cortesia delle domande.

Di Roma, alla Minerva, Casa generalizia dei Domenicani, 31 dicembre 1875.

P. ALBERTO GUGLIELMOTTI, O. P.

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