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I. Esultarono i Romani la notte del dodici d'ottobre, quando alla suprema dignità col nome di Paolo III sali il cardinale Alessandro Farnese, strettamente congiunto con quasi tutte le grandi famiglie della città, tra le quali niuno più da un secolo, dopo Martino V, aveva tenuto le somme chiavi: e il nuovo Eletto fin dal principio, alle amorevolezze della sua patria corrispondendo, non dissimulò il proposito di rilevarne la sorte, affidando ai concittadini suoi secondo il merito le cariche vacanti, massime della milizia e della marineria. L'inclita progenie degli Orsini1, pari a qualunque delle maggiori

1 POMPEO LITTA, Le famiglie celebri d' Italia, in-fol. magno, figur. Milano, 1838. Casa Orsini di Roma, tav. XXVII, Gentil Virginio. (Voglionsi in esso correggere gli errori delle date, conforme ai documenti certi che verrò producendo in questo libro.)

SANSOVINO, L'istoria di casa Orsina e degli uomini illustri della medesima, in-fol. 1565, II, 25.

GAMURRINI, Genealogia delle famiglie toscane ed umbre, in-4. Firenze, 1671, II, 22.

IMHOFF, Genealogia viginti illustrium in Italia familiarum, in-fol. Amsterdam, 1710, p. 332.

di Roma e di fuori, e tanto conosciuta, quanto basta per iscusare ogni altro discorso intorno agli altissimi pregi di antichità e di grandezza, cui non potrà mai nulla aggiugnere l'adulazione nè togliere la malignità, tra le prime provò gli effetti dei nuovi favori diffusi sul patriziato romano: ed il supremo comando del mare venne affidato a Gentil Virginio Orsini, conte dell' Anguillara, uomo per arte e per valore da essere annoverato tra i primi marini del suo tempo, che pur n'ebbe di molti e di eccellentissimi. Prospettando il pelago dai littorani castelli dei suoi maggiori2, aveva posto il Conte fin dalla prima età amore e studio grandissimo alle cose del mare; e coi propri navigli militando prima e dopo, anche in Francia, giunse a meritarsi, quantunque straniero, la rarità dell' ordine di san Michele, e il grado di luogotenente generale nelle marittime armate del re Francesco. Stringomi ora alle cose romane, e incomincio coll' inedito documento della sua nomina3:

2 CARDINALE ORSINI, Letlera all'abale Giustiniani sopra le antichità di Palo e delle località vicine. (Feudi degli Orsini in maremma a ponente di Roma.) Tra le memorabili del medesimo Giustiniani, t. I. BIB. CASANAT., VV, IX, 4.

PAULUS PP. III, Gentilem Virginium de Ursinis capitaneum generalem triremium et commissarium portus et oppidi Civitavetulæ constituit. ARC. SECR. VAT., Lib. Brev. Ann., 1534, mense nov. n. 3, p. 45; e schede Borgiane nel Musèo di Propaganda; e dall'Arch. di Civitavecchia.

« Paulus papa III, dilecto filio Gentili Virginio de Ursinis, Anguillariœ comiti, nostrarum triremium capitaneo generali. Dilecle fili, salutem etc.— Nobilitas generis et animi tui, singularisque fides et devotio tua ergo Nos et sanctam apostolicam Sedem, cuius nobilis es subditus, merito nos inducunt ut tua opera fidelitate ac diligentia in nostris et dicta Sedis servitiis libenter utamur. Itaque sperantes quod in rebus tibi commissis tuo inclyto generi et nostræ in te fiducia respondebis, te, qui etiam consanguineus secundum carnem nosler existis, nostrarum triremium tam præsentium quam fabricandarum generalem Capitaneum, nec non in portu el oppido Civitævetulæ

[20 novembre 1534.]

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Paolo papa III al diletto figliuolo Gentil Virginio degli Orsini, conte dell' Anguillara, e capitano generale delle nostre galèe. Figlio diletto, salute ed apostolica benedizione. La nobiltà del sangue e dell' animo tuo, la singolar fede e devozione che sempre hai dimostrato verso di Noi e verso l'apostolica Sede, della quale tu sei nobil suddito, giustamente ci fanno volgere il pensiero a te per chiederti il fedele servigio della tua spada e del tuo senno a beneficio nostro e della Sede predetta. Nella fiducia dunque di vederti degnamente corrispondere alla grandezza della inclita casa tua ed alle nostre fondate speranze in tutto quello che ti verrà commesso, noi per autorità apostolica e pel tenore del brevetto presente a nostro beneplacito facciamo, costituiamo e depu

nostris commissarium nostrum, cum omnibus et singulis honoribus, oneribus, jurisdictionibus, facultatibus, et emolumentis ad generales triremium Capitaneos ac dictorum oppidi et portus Commissarios pertinere solilis et consuelis; salario vero in capitulis inter dilectum filium Augustinum, tituli sancli Apollinaris presbyterum cardinalem nostrum et S. R. E. Camerarium, quæ nos confirmamus et observari debere decernimus, a te initis specificando, auctoritate apostolica ad nostrum beneplacitum, facimus, constituimus et deputamus per presentes. Quapropter tam dictorum oppidi et portus ac triremium hominibus, quam tolius Status et ditionis S. R. E. præsertim lilloralium locorum Tyrrheni et Hadriatici maris communilatibus, populis et particularibus personis, eorumque gubernatoribus in virtute sanctæ obedientiæ præcipimus ut tibi tamquam Capitaneo generali triremium et commissario nostro, prout consueverunt et tenentur, obediant, foveant et assistant, et ad quos spectat de consuetis et debitis respondeant. Contrariis non obstantibus quibuscumque. Volumus autem quod antequam officium hujusmodi ineas juramentum et alia, juxta tenorem capitulorum prædictorum a te adimplenda, in manibus prædicti Camerarii præstare, promittere et adimplere tenearis. »

« Datum Romæ, die vigesima novembris, MDXXXIV, anno primo : Blosius. A. card. Camerarius. »

tiamo te stesso (che anche secondo le ragioni del sangue. sei nostro parente) per Capitan generale delle galèe nostre tanto esistenti quanto da essere costruite di nuovo, e di più per commissario nostro nel porto e nella terra di Civitavecchia, con tutti gli onori, pesi, giurisdizioni, facoltà ed emolumenti, secondo le leggi e le usanze appartenenti ai capitani generali delle galèe ed ai commissari nostri nei predetti porto e terra. Quanto agli stipendi, noi fin d'ora confermiamo e vogliamo osservati i capitoli della tua condotta, inta volati tra te e il diletto figlio Agostino (Spinola), del titolo di santo Apollinare prete cardinale, nostro e della santa romana Chiesa camerlengo, come se qui fossero integralmente inseriti. Noi pertanto in virtù di santa obedienza comandiamo a tutti e singoli gli uomini della predetta terra, porto e galèe; ed a quelli di tutto lo Stato e dominio della santa Chiesa romana, specialmente dei luoghi littorani, tanto del Tirreno quanto dell' Adriatico, e similmente a tutte. le comunità, popoli e particolari persone, ed ai loro governatori comandiamo che ti riconoscano per Capitano generale delle galèe e per commissario nostro, e ti obbediscano come si deve e si suole, e ti diano sempre e dovunque favore ed assistenza. Altresi comandiamo a coloro cui spetta di somministrarti ciò che ti devono secondo le leggi e le consuetudini, non ostante qualunque cosa in contrario. Vogliamo tuttavia che, prima di prender possesso del detto ufficio, tu debba essere tenuto a prestare il consueto giuramento nelle mani dell' istesso Camerlengo, ed a promettere e mantenere le altre convenzioni, secondo il tenore dei predetti capitoli. »>

Dato in Roma, addi venti del mese di novembre, 1534. Anno primo del pontificato.- Blosio. — Agostino cardinal camerlengo. »>

[7 dicembre 1534.]

II. Appresso a questo Breve, potranno gli archivisti, che ora rimettono a sesto le carte, registrare l'istrumento della condotta di Gentil Virginio alla guardia del mare, secondo l'indicazione che qui ne do senza volerlo ripetere io, perchè simile agli altri due già pubblicati e commentati pel Biassa e pel Vettori. Al mio proposito può senz'altro bastare il preambolo per stabilire brevemente, e con documenti inediti, la certezza dei fatti, dei luoghi, delle persone e delle date*.

«Giorno di lunedì, sette del mese di dicembre, anno 1534. Il reverendissimo in Cristo padre

si

ARCHIVIO dei notaj e cancellieri di camera cit., Volume intitolato Contract. ab. ann. 1534, ad 1539. Ch. 34. rect. Berisius Not. « Die Lunæ vij decembris MDXXXIV. Rmus in Xto P. D. Augustinus Spinula, tit. S. Apollinaris presb. card. Perus. S. R. E. Camerarius, asserens et affirmans habere in manibus a SSmo D. N. D. Paulo div. prov. Pp. III quædam capitula, conventiones et pacia ut cum Ilmo D. Gentile Virginio Ursino de Anguillaria comite, super conducta d. D. Gentilis comilis in capitaneum generalem ad custodiam maris Tyrrheni et Splogiæ romanæ ineat, contrahat et celebret sibi tradila et de S. S. scitu firmata et stabilita juxta tenorem infrascriptum, volens ul par est mandatis apostolicis obsequi, et securœ navigationi d. maris pro romana Curia et ad eam venientium et ab ea recedentium commoditate providere, hinc est quod praef. Rmus D. card. Camerarius assistentibus, intervenientibus et consentientibus R. in Xto pabus d. Ascanio epo Arimin. Sīmi. d. n. p. thesaurario generali, et Joanne de Gaddis, et Uberto de Gambara, epo Terdonen. Cameræ aplæ clericis insimul congregatis ad hunc effectum et totam Cameram apīcam representantibus de præf. SSmi D. N. Pp. mandalo ex una, et præfatus Illmus D. Gentiles Virginius Ursinus comes prædictus presens partibus ex altera, super conducta prædicti Comitis in Capitaneum generalem ad custodiam dicti maris et Splagio capitula pacla et conventiones infrascripta inierunt contraxerunt, in hunc qui sequitur modum....

» Actum Romæ in burgo S. Petri, in palalio residentiæ præfati Card. Camerari die, mense, et anno, ut supra. »

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