guerra contro il Turco: suprema necessità civile e religiosa del tempo. [Gennajo 1533.] E perchè il principe Doria, accrescendo gli armamenti marittimi, insisteva e richiamava Antonio per suo luogotenente in Genova, il Papa non potè a meno di dargliene licenza, e in suo luogo per capitano generale della squadra, e per castellano di Civitavecchia, pose il cavalier Bernardo Salviati, come vedremo nell' altro libro. E vedremo altresì per lunghi anni nei fatti di mare del tempo seguente comparire Antonio Doria sempre più avanti nelle grazie della corte di Spagna: marchese di santo Stefano di Aveto in Liguria, marchese di Ginnosa nel Regno, consigliero di don Giovanni a Lepanto, e gran privato del re Filippo in Italia, il quale a fondo e di lunga mano conoscevalo, e sapeva come e dove impiegarlo "*. 94 94 DOCUM. DI SIMANCAS, pubblicati e ordinati da MASSIMILIANO SPINOLA, L. T. BELGRANO, e FRANCESCO PODESTÀ, Atti di Stor. Patr., t. VIII, p. 356. Lettera di FILIPPO DI SPAGNA a CARLO V, data da Voghera, 46 dic. 1548: « Discuriose particularmente en la persona de Antonio Doria, y en lo que el pretende que V. M. le dé autoridad a el y a los otros criados y servientes que V. M. en aquella ciudad tiene, y que no la tuviesse toda Andrea Doria, y otras cosas a este proposito: por donde paresciò que seria mejor que el dicho Antonio Doria se fuesse a Napoles, como dice que lo quiere hazer, que no estuviesse allì; porque, aunque para servir no es tanta parte, como el se haze; para un tumulto sería mucho. » LIBRO QUINTO. Capitano Bernardo Salviati, valieri in Malta (15 marzo 1533). — Bernardo capitano delle galée e castellano di Civitavecchia (18 aprile 1533). Consigli pel soccorso di Corone (maggio 1533). II. — La partenza delle sedici galèe da Civitavecchia (4 giugno 1533). Partenza da Messina (2 agosto). Ordi nanza dell' armata pel soccorso. L'ammiraglio turco rifiuta la battaglia. Tafferuglio intorno a due navi, e fuga dei nemici. Ardimento del Salviati. Sciolto l'assedio (7 agosto 1533). III. Mutato il presidio di Corone. l'armata nemica. Viltà dei Turchi in mare. Dispersione delPerplessità e politica consueta della corte di Spagna. Perdita di tre galée del Doria (settembre 1533). — Perdita di Corone. IV. - Ritorno del Salviati. Viaggio del Papa a Marsiglia. Ordinanza del convoglio (5 ottobre 1533). Il Codice dei saluti. - V. - Incontro e ingresso solenne nel porto di Marsiglia. La reale di Francia. Il bargio per lo sbarco (11 otto Le nostre galėe visitate dal Re e dalla Corte. Menano il Re a diporto per le isole vicine. bre 1533). - Lo scarroccio. Elogi (15 otto VII. - Ritorno del Papa sulle galèe di Francia, e poi sulle sue (12 novembre). Arrivo in Civitavecchia (7 dicembre). Dimora in questa città, e Brevi colla data della medesima (10 dicembre 1533). — Paolo Giustiniani. VIII. Brevetto al Salviati. - Comandante e castellano. - Inventario delle galèe. — I termini del mestiere. IX. -Attrezzi, vele, alberi, corredo, remi, artiglieria. Documento (16 aprile 1534). X. · Ancora del Bucintoro. Il titolo di Generale. I Cannoni serpentini, e le artiglierie sui fianchi delle galere (20 aprile 1534). L' Archivio Camerale. Presi tre XI. · Crociera del Salviati coll' Usodimare. bastimenti di pirati (12 giugno 1534). — Il ritorno dei vincitori, secondo le nostre tradizioni (20 giugno 1534). — Le bandiere nelle chiese. XII. Arte di Solimano per conquistare in Africa. Il pirata Barbarossa re d' Algeri ed ammiraglio dell' imperio. I maggiori pirati del tempo, il Moro, il Giudèo, Cacciadiavoli e Barbarossa.. - Pensieri di costui intorno alla marineria (luglio 1534). XIII. Maomettani. - Ruine Disegno doppio di Barbarossa contro Cristiani e Dare sull' Italia, e pigliar Tunisi. in Calabria. Arsione di tre galèe del Papa sul cantiere. Incendio di Terracina. — Fuga della Giulia Gonzaga. Spavento in Napoli. Barbarossa alla foce del Tevere (20 agosto 1534). XIV. Barbarossa piglia Tunisi. Indignazione di Spagna e d'Italia. - Apprestamenti di guerra. e Paolo Giustiniani. Il Salviati Muore Clemente VII, e il Salviati si ritira (25 settembre 1534). I. Bernardo Salviati, figliuolo di Giacopo e della Lucrezia de' Medici, nipote de' due pontefici Leone e Clemente, e scritto alla primaria nobiltà fiorentina e romana, aveva da giovanetto preso l'abito dei cavalieri di san Giovanni; e pei suoi meriti, e pei rispetti della famiglia, era prestamente salito ai primi onori dell'Ordine suo: bali della gran croce, priore di Roma, e capitano generale delle galere, come lo abbiam veduto l' anno passato all'impresa di Corone1. Prode, ricco e splendido, viveva alla grande: casa aperta in Malta e in Roma, numerosa famiglia, e intorno alla persona sua in terra e in mare da sessanta gentiluomini principali e capitani riformati che lo seguivano in ogni fazione, secondo lo stile dei maggiori comandanti di quel tempo'. Di simili esempî ' EUGENIO GAMURRINI, Delle famiglie Toscane ed Umbre, in-4. Firenze, 1679, t. IV, p. 176. Nato in Firenze 1492, morto in Roma 1568. Bosio cit., III, 122, B: « Bernardo Salviati priore di Roma tratleneva ordinariamente da sessanta gentiluomini principali et valorosi capitani appo la persona sua. » |