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dai cavalieri fiorentini dell'abito di santo Stefano, e dai gerosolimitani della regola di san Giovanni. Quindi le istorie dei cavalieri Jacopo Bosio, Bartolommeo dal Pozzo, Giorgio Marchesi, dell' abate Vertot, del padre Fulvio Fonta

ed altre tali di siffatto argomento furono accolte con favore e plauso dagli eruditi, ed anche ai nostri dì si leggono e consultano con pari diletto e vantaggio. Questo prova quanto meritamente siano caldeggiate le scritture intorno a tale subbietto.

Facendomi poi allo Stato pontificio che sorge nel bel mezzo della Italia, bagnato per lungo tratto dalle onde di due mari, e fornito dei porti nobilissimi di Civitavecchia e di Ancona, che mostrano anche al presente i disegni degli antichi dominatori del mondo, tanto poco è stato detto della sua navale milizia, che alcuni pensano della medesima come se non avesse esistito giammai. Nondimeno parecchi scrittori hanno assaggiato questo tema, ed io per mostrar sin dal principio quella informazione che me ne sono procacciata, per non violare gli altrui diritti, nè dare all'opera mia maggiore importanza che non le convenga, debbo dire che, oltre agli annalisti ecclesiastici nei quali molte notizie spartatamente si rinvengono della marina pontificia, meglio a proposito ne trattarono l'abate Bernino, il cardinal Borgia ed il cavalier Moroni. Il primo per una sua operetta mise fuori le memorie storiche di quel che fecero i Pontefici romani nelle guerre contro i turchi e là in mezzo alle cure pontificali, tra le battaglie dei musulmani, dei polacchi, degli ungheri e dei veneziani qualche poca cosa ancora notò del naviglio mandato dai Papi al soccorso dei combattenti: ma tanto piccolamente vi discorre che piuttosto del continuo tormenta ed aguzza il desiderio di maggior conoscenza che non lo soddisfaccia. Appresso a lui l'eruditissimo ed infaticabile cardinal Stefano Borgia da Velletri, di chiaro nome per altre molte suc produzioni, delineò ancora con più largo disegno l'imbasamento d'una grande opera storica in

torno alla navigazione nello Stato pontificio, per la quale intendeva a trattare copiosamente l'argomento in tre parti, l'una delle quali generale, e l'altre due speciali dell' Adriatico e del Mediterraneo. Egli ragunò materiali abbondantissimi, che per il merito e dignità sua gli venivano a gara forniti non solo dagli archivi privati e pubblici di Roma, ma anche da quelli di ogni altra città marittima dello Stato 2: tuttavia distratto dalle gravi cure del suo ministerio e prevenuto dalla morte, di quel lavoro che sarebbe riuscito a grandissima sua lode e comune utilità, nulla più lasciò che i preziosi materiali, e questi ancora celati alle ricerche di ognuno finchè io li ebbi finalmente nel museo della Propaganda in Roma discoperti. Non lascerò giammai di riconoscere per le citazioni ogni cosa che abbia tratto dai manoscritti Borgiani, i quali al postutto non sono altro che semplici materiali, documenti, lettere e notizie trasmesse al collettore, tutte risguardanti i porti, le città, e la marina mercantile dello Stato. Finalmente il cavaliere Gaetano Moroni in quel suo Dizionario d'erudizione storico-ecclesiastica, onde ha fatto già ricca la romana letteratura con il sessantaduesimo volume, sotto il titolo MARINA POntificia, ha riunito con bello, e sicuro ragionamento alcuni ragguagli brevemente accennati per i quali mostrò quanto addentro egli penetri nella natura degli argomenti suoi, e quanto larga vena di notizie sgorghi dalla sua penna.

Tuttavia perchè nè la sola indicazione di alcuni fatti nè l'apparecchio dei materiali mercantili, e nè anche taluni articoli del dizionario non formano compimento di militar storia navale, così a ricolmare questa lacuna che resta ancora negli annali dello Stato pontificio ho continuato io con maggior fidanza, dopo aver letti i tre lodati autori, quello che avevo già prima cominciato, a scrivere cioè la storia del

2 In tale occasione il conte ANNIBALE DEGLI ABATI OLIVIERI GIORDANI pubblicò in Pesaro l'anno 1774 le memorie di quel porto, dedicandole all'istesso Borgia che le aveva richieste.

la militar marina pontificia, che ora vengo a pubblicare. E mio intendimento far tal' opera per lo Stato pontificio quale si trova già fatta per Toscana e per Malta: e siccome alle due bandiere incrociate dal color bianco e dal vermiglio non cedeva lo stendardo delle chiavi nè per dignità di principato, nè per antichità d'origine, nè per numero di naviglio, che ogni altro paragone sarebbe odioso ed immaturo, così l'opera presente non riuscirà manco proficua di quelle; anzi darà nuova luce alla storia generale del mondo del pontificato della marina, e salverà dall' oblivione i fatti particolari della armata papale e dei personaggi che per quella meritarono maggior rinomanza.

Imperciocchè ella è una verità di fatto incontrastabile che i Pontefici romani hanno tenuto nei secoli passati una armata navale, usandone nelle alleanze con le principali potenze della cristianità, nelle guerre interne ed esterne, a difesa ed offesa del Turco, nei viaggi marittimi ch' elli stessi facevano, o che per loro comandamento venivano asseguiti dai cardinali e nunzî, per l'accesso ai concili, scorta dei principi, protezione del commercio, repressione dei pirati, e per ogni altra occorrenza del principato; e al tempo stesso è un fatto che di tale marina non è stata mai scritta una storia speciale e quantunque l'armata dei Papi non sia paragonabile alle grandi marine degli antichi e dei moderni tempi, nondimeno anche essa trae la ragione di conoscibilità della sua esistenza, e nel fatto presenta una serie di avvenimenti memorabili e stupendi, i quali solo per questo vengono generalmente disgradati perchè poco conosciuti. Basti al presente bisogno il rammentar per le generali che prima lode dell' armata pontificale fu quella di non aver imbrandite le armi se non per guerre ordinariamente le più giuste sotto l'aspetto civile e religioso; che essi godevano del luogo precipuo d'onore nella raunanza delle grandi armate cattoliche con le quali insieme combatterono le più solenni battaglie; che da sè soli conquistarono isole e città

nell' Arcipelago, portarono le bandiere vincitrici all' Ellesponto; concorsero alla difesa di Costantinopoli, Malta, Cipro, Candia, e Corfu; presero due volte le Smirne e Leucade; espugnarono Attalia; ebbero parte alla ricupera d'Otranto; poi insieme con gli spagnuoli conquistarono Tunisi, le Gerbe, Afrodisio, ed altre piazze forti di Barberia ; con i veneziani ebbero Corone, Navarino, Castelnuovo, e le principali fortezze del Turco in Dalmazia e Morea; armata che, combattendo senza tregua contro ai pirati africani, liberò molte migliaia di cristiani dalla schiavitù, sottomise bastimenti nemici d'ogni maniera, fece migliaja di prigionieri, guadagnò centinaja di cannoni ; armata che fu governata dal primo fiore della nobiltà di questo Stato, ed ebbe il vanto di produrre dal suo grembo il Crescenzi e il Pantera, primi che furono in Italia a pubblicar per le stampe le grandi teorie dell'arte di costruire, manovrare e combattere in mare 3.

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La Storia è quella che solleva a celebrità gli uomini e opere loro: per essa si assetta l'opinione, s'informa il giudicio, si distribuisce la lode e il biasimo. Togliete Livio, Tucidide ed i loro consorti, e ditene poi quale sarebbe la stima del mondo rispetto a Marcello, Scipione, Temistocle ed agli altri personaggi della Grecia antica e di Roma. Anzi oserei dire che più di celebrità guadagnarono talora gli uomini le nobili altrui scritture che per le proprie operazioni quantunque lodevoli: quindi è che Alessandro invidiava ad Achille il poema di Omero, ed il Petrarca ripromette

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8 S. STRATICO, Bibliografia di marina nelle varie lingue d'Europa in 8.0 Milano 1823 p. 19. e 24. S. STRATICO, Vocabolario di marina in tre lingue, 2. vol. in 8.° Milano 1813. Prefazione pag. IV.

A. JAL. Documents inedits sur l'histoire de la marine (XVI.° siècle.) dans les Annales Maritimes et Coloniales 27 année. 2. serie. Partie non officielle Tome II. pag. 70. in 8.° Paris 1842. - Quivi si legge il favorevole giudizio che proferisce delle due opere predette di Crescenzio e di Pantera l'illustre archeologo della marina francese, ed il suo voto perchè i libri dei due capitani pontificii, divenuti rari, siano riprodotti per la stampa.

vasi con il suo studio di far per fama gli uomini immortali. Non è dunque da maravigliare gran fatto che non vada sublime sulle penne della gloria qualsivoglia o persona o cosa cui sia mancata la pinta dell'aura squillata dalla storica tromba; e perciò la marina pontificia, le memorie della quale mi accingo adesso a pubblicare con lavoro totalmente nuovo, si presenta al primo aspetto come argomento manco promettente di quello che in seguito sarà per comparire. Non intendo io già di largheggiare soverchiamente nelle promesse; chè anzi la mira dello studio e delle parole mie sta fissa alla sola verità. Quindi, lasciata ogni usanza dei seicentisti e dei novelli imitatori di quella scuola, non ho scelto all'opera mia una iscrizione di frontispizio pellegrino e sonante per imporre altrui alla prima comparsa o coperchiarmi sotto la magnificenza della inizial faccia del libro; al contrario lo mando fuori con semplice un titolo e naturale che manifesta la intrinseca sustanzia di sua fattura. Io scrivo le cose fatte dentro e fuora dai marinari dello Stato pontificio: uso il termine di Marina secondo il ragionevole traslato ed universale consuetudine dei moderni per significare non tanto il luogo bagnato dall'acqua del mare quanto più anche insieme tutto quello che quivi si contiene, come i porti, le navi, i nocchieri ed ogni operazione loro conforme all'uso e mestiero del mare : tratto finalmente non già della mercanzia ma della milizia navale, che per l'eccellenza sua e per la immediata suggezione al principe, senza bisogno di altro aggiunto resta a sufficienza nel caso presente indicata con l'epiteto assoluto di pontificia. Non vorrai per tanto, lettor cortese, fare un mal viso al libro, nè anticipare il tuo giudizio pensando solamente dello stato presente in cui per la tramutata ragione dei tempi si trova la Marina pontificia, ma tornando con la mente a quello che

4 Sonetto 84.

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5 S. STRATICO Vocabolario di Marina in tre lingue: citato sopra: voce: Marina.

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