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Di balsamo ricevono, e preparano
I più dolci profumi; i delicati
Orecchi d'orso di quella brillante
Polve coperti, che orna di velluto

Le foglie lor, gli anemoli, il ranucolo
Doppio di un rosso pien, che la splendente
Scena decorano. Indi la nazione

Viene dei tulipani, in cui i capricci

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Suoi innocenti bella spiega, the sempre belloze
Vive di razza in razza, e i cui variati

Colori si moltiplicano, e come

I germi primi all'infinito mischiansi;

Mentre essi abbaglian l'occhio con piacere
Il giardiniere con segreto orgoglio
Picu di gioja riconosce di sua máno
1 miracoli. Tutti si succedono

I fiori, dal botton che insieme nasce
Cou Primavera infino a quei, che Estate
Di balsamo riempiono. I giacinti

tachete,

Dal bianco puro abbassansi; e presentano
L'incarnato lor calice. Le vaghe
Giuuchiglie dal profumo si potente,
Il narciso tuttor sulla fontana
Favolosa piegato, e di un colore
Carnicino, i garofani macchiati
Cou leggiadria, la rosa di damasco,
Che guarnisce, e decora l'arboscello,
Agli attoniti sguardi, ed esultanti
Tutto insiem si offre : l'espression ridire
Non potria mai la varietà infinita .
I colori, l'odore, le delizie,
11 soffio vegetal della natura,
Nè la di lui bellezza illimitata.

O sorgente dell' essere,

del cielo,

E della terra anima universale,

Prima Essenza, salute. Io umil prostrato
Ti adoro; di continuo i miei pensieri

S' inalzano ver Te, di cui la mano
Toccò il gran tutto, e perfezion gl' impresse.
Egli è per Te che la variata specie
Della vegetazione, inviluppata

In sue membrane, e guarnita di foglie
Vivificata, e di rugiada ovunque
Imbevuta è. Per te ciascuna pianta
Nel suol suo proprio sorge, e dalla terra
Sua nutrice per cento canaletti

1 succhi trae. Alla Tua voce il sole
Di Primavera della pianta sciogliet

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vitge de L'umore irrigidito, e dell' inverno
Dai venti rinserrato; egli riprende
Ua fluido moto e una fermentazione
Viva, egli sale, e la brillante scena
E varia all' infinito egli colora.
Il mio argomento estollesi: ed il regno
Vegetale abbandono. Tu pur prendi
Mia Musa un nuovo volo, a se ti chiama
Dei boschi l'armonia, ed a sortire
T'invita nei dintorni i più ridenti
Della semplicitade, e della gioja.
Voi Rusignoli, i vostri dolci canti
Prestatemi, spandete nei miei versi
Lo spirto commovente, e variato
Di vostra melodia. Ma appena intuono
La prima nota, che di Primavera
L'interpetre monotono interrompemi;
Egli un soggetto incognito alla fama
Canta, e che è dei boschi la passione.

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1

Nel tempo in cui l'amor, dell' universo
Quest' anima si sveglia, il volo prende,
Penetra, scalda l'aria, e della vita.
Della Natura entro le molle tutte

Lo spirto soffia, alla gioja rinasce he L'alata schiera c del desio risente

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L'aurora. Degli uccelli il finimento

Più completo di piume, dei colori
Più vivaci dipingesi; i lor canti
Lungo tempo obliati essi incominciano
Di nuovo, ed in principio debolmente
зазначен
Jaz Garriscon, ma ben presto della vita

L'azione si comunica alle interne

Molle, accrescesi, estendesi, e un torrente
Trae di delizie, di cui l'espressione
In concenti si spiega, che non hanno
Fine giammai. Del mattin la foriera,
La lodola cantando alzasi in mezzo
All' ombre, che al crepuscolo del giorno
Fuggono innanzi; ella con penetrante,
Ed alta voce i cantori dei boschi

Chiama, e nel fondo del soggiorno loro

yu Svegliali. I boschi dii, le macchie, & selve Ogni albero isolato, ogni arboscello

Alfin, rendono insiem di melodia
Allor tributo. Il tordo, e la dei boschi
Allodola per far la voce loro

Sopra a quella della garrula truppa
Sentir, sembran sforzarsi. Filomela
Ascolta, e lor permette rallegrarsi,
Sicura render gli echi della notte
A quei del dì da preferirsi Il merlo
Fischia dentro la siepe; nel boschetto
he fringuello risponde; in la fiorita

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Ginestra cantano i fanelli; e mille
Aluri augelletti mischiano, e confondono
Sotto le nuove foglie i melodiosi
Loro canti. La Gazza, la Cornacchia,
Il Corvo, e l' altre discordanti, e dure
Voci a sentirsi sole, quel concerto
Sostengono, e rialzano sovente,
Mentre che della placida Colomba
Lo raddolcisce la gemente voce.
Questa musica tutta è dell' amore

La voce; è lui agli augelli, e agli animali
Che di piacer la tener' arte insegna.
La specie dei cantanti i mezzi tutti
Che l'amore inventar può dettar tenta;
Ciascuno d' essi colla bella sua
Amoreggiando, tutta la sua intiera
Alma spande. In principio in rispettosa-
Distanza entro il circuito dell' aria
Fanno la ruota, e ingegnansi a se trarre
Con un milion di giri il malizioso
sete Occhio a metà rivolto della loro

Incantatrice volontariamente

Distratta. Se addolcirsi, e il loro amore.
Sembra ella non disapprovar, più vivi
Si fanno i lor colori; dalla speme
Attratti, si avvicinan prontamente;
Indi come se da invisibil colpo
Percossi, si ritirano in disordine,
Di nuovo ravvicinansi, girando
Affettuosamente, batton l'ala,
E pel desio trema ogni loro penna.
Dell' imeneo son ricevuti i pegni:

S'involano gli amanti in fondo ai boschi.

Ove l'istinto loro, il lor piacere,

1 lor bisogni, e di lor sicurezza

La cura li conducono. Obbediscono
Essi al grand' ordin di Natura, quale
In prodigando loro questi dolci
Sentimenti ha il suo scopo. Alcuni sotto
hen L'agrifoglio ritiransi i lor nidi

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Per farvi; altri nelle più folte siepi ;
Di quei vi son, che ai rovi, ed alle spine
La loro affidan, debole progenie ;

Ad altri le fessure offron degli alberi
Un asilo; di musco i nidi loro

Sono, e d'insetti si nutriscon. Altri
'era Vi son che si discostano, e in deserte
› Valli si fissano, e nella silvestra
Erba ivi forman l'umil tessitura
Dei nidi loro. Della solitudine
Dei boschi si compiace la maggiore
Parte d' essi, dei luoghi oscuri e occulti
O dei cigli muscosi e dirupati.
Lungo le rive di un ruscel di cui
Il mormorio dilettagli nel tempo
Che le cure amorose li trattengono
Fissi: Alfin ve ne son di quei che dentro
I rami del Nocciol sul rio che geme
Si stabiliscon. Della architettura
#ack Di lor case la base è di fuscelli
Secchi: con un mirabile artifizio
Son costruite, e tutte collegate
Di terra. Tutto vive, tutto si agita
Nell' aer percosso dalle innumerevoli
Loro ali. Premurosa il suo palazzo
Fragil di fabbricar la Rondinella
E di attaccarlo, rade, e porta via
Il fango degli stagni: mille altri

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