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fratello del cardinal Domenico, di principalissima nobiltà veneziana, ed uomo nelle cose del mare e del governo (come tutti della sua casa) sperimentato, prendeva in Roma addi dieci di febbrajo dalle mani stesse di papa Paolo nella basilica Vaticana lo stendardo della lega; e apparecchiavasi senza indugio alla partenza 1o.

[3 marzo 1538.]

16

La mattina del tre di marzo il Legato partivasi da Roma col suo seguito verso Civitavecchia, prendeva in quel porto le sette galèe, e speditamente navigava, toccando Napoli e Messina, verso Ancona, dove si avevano a raunare le altre della sua commissione, cioè otto già armate in quel porto dal Grossi collaterale, ed una ventina armate in Venezia per cura di monsignor Ricci. Le distanze dei luoghi, le provviste delle munizioni da guerra e da bocca, l'imbarco delle genti, e tutte le difficoltà consuete di armamento in gran parte nuovo e fuor dell' usato non lo tennero tanto in ritardo, che agli undici di giugno coll' armata sua non fosse tutto in punto per far vela nel porto d' Ancona.

[14 giugno 1538.]

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V. — Prima della partenza il Legato schierò in battaglia i suoi bastimenti, e passò la rassegna. Della quale

18 ANGELUS MASSARELLUS, Diaria, Mss. Concilii tridentini: « Quarto idus Februari.... Dominus Marcus Grimani, patriarca Aquilegiensis, classis pontificie præfectus, sacris in basilica principis Apostolorum peractis, designatus fuit: qui die tertia Martii ex Urbe recedens Corcyram versus cum triremibus pontificiis iter arripuit. » RAYNALDUS, Ann. Eccl., 1538, n. 4, et 7. Jovius cit., 456. MAUROCENUS cit., 479, 514.

essendo mio debito dare tutte le notizie che ho potuto raccogliere, scriverò il risultamento, registrando i nomi dei legni e dei capitani, secondo le testimonianze sommarie dei documenti e degli storici, specialmente dell'archivio di casa Ricci, non trovandosi in niuno la nota compiuta. Dove bisogna avvertire che rispetto alle minuzie dei nomi e dei numeri, così per punto e per segno, non si trovano mai due testi concordi: ma sempre qualche piccola differenza. Non tutti hanno avute le stesse notizie, nè tutti le hanno curate, nè sempre parlano del medesimo tempo. Gli è chiaro che in questa materia da un giorno all'altro succede mutazione: si arma, si disarma, si perde, si riacquista, si manda, non ritorna, e simili, come sanno gli esperti. Nondimeno, riducendo la mostra al giorno undici di giugno, quando il Legato ebbe tutta l'armata in Ancona, mi pare sulle predette autorità, e sugli autori che continuamente cito, massime sui registri di casa Ricci, potersi formare la seguente 17:

17

17 ARCHIVIO RICCI cit., Volume intitolato Tesoreria dell' armata contro il Turco: Ordini, conti, ricevute, et altro per servitio di detta armata, segnato di fuori col numero IX da pagina 128 a 174; specialmente la pagina 134, contiene la gran maggioranza della nota seguente.

MOROSINI cit., 519: « Patriarca Grimanus.... cum classe sua.... cum trigintasex triremibus. »

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NOTA

DEI LEGNI E DEI CAPITANI DELL'ARMATA PAPALE
PER LA LEGA DEL 1538.

Galee armate in Civitavecchia.

1. La Capitana, san Giovanni Patriarca Grimani.
2. La Padrona, san Paolo del Papa
3. Sensile, san Pietro

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cap. Giustiniani. cap. Mario Pontani, romano. Conte dell' Anguillara.

cap. Francesco de Nobili.

6. Sensile, sant'Agostino - cap. Franc.° Quintili, rom.

7. Sensile, san Paolo del Conte

8. Fanale 9. Sensile 10. Sensile

11. Sensile

12. Sensile

13. Sensile

14. Sensile 15. Sensile

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cap. Bart. Peretti.

Galèe armate in Ancona.

- cap. Giammaria Straticopulo, cav. di Malta. cap. Belisario Ralli, di Orte.

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cap. Bastiano Bonaldi, di Ancona.

cap. Gioacchino degli Agli, di Ancona. cap. Vinc. Sampieri (l'ab.), di Bologna.

· cap. Battista Dovizi (l'ab.), di Bibbiena. cap. Almerigo Almerighi, di Bologna. cap. Marco Feletti, di Comacchio.

Galèe armate in Venezia.

16. Fanale Vittorio Soranzo, caposquadra, e prov. 17. Sensile cap. Tommaso da Rovigo.

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cap. Giacomo Priuli.

cap. Gianfrancesco Benedetti.

cap. Giov. Battista del Mangano.
cap. Stefano del Cuore.

22. Fanale

cap. Giovanni Gritti.

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Alle fanterie presiedevano capitani eccellentissimi: primo col grado di mastro di campo generale quel prode Alessandro Tomassoni da Terni, notissimo nella storia militare di questi tempi, che fu poscia governa. tore delle armi in Piacenza 18. Con lui Camillo da Fabriano, Niccolò da Santogemini, Giosia da Fermo, Orlando da Salò, Cesare da Fermo, Giangiulio da Terni, Giambattista da Tolentino, Pierfrancesco Corboli da Urbino, Silvio da Parma, Luigi Raimondi di Roma, con molti nobili e venturieri ascritti alla famiglia del Legato. e del conte dell'Anguillara, tra i quali nominerò specialmente il venturiere Miniato Ricci, gentiluomo del Legato, Alessandro Marchesini scrivano, Andrea della Bella mastro di casa, Girolamo Ludovisi gentiluomo romano, Bernardino Bianchi e Marino Fiori segretari, ambedue pel nome e pel cognome di Civitavecchia ". Le compagnie piene di robusta e scelta gioventù, essendosi preso il fiore della Sabina, del Lazio, della Campagna, e delle provincie di Romagna e della Marca, miniera inesausta

18 GIROLAMO RUSCELLI, Precetti della milizia moderna, in-4. Venezia, 1568, p. 40, B.

MURATORI, Annali di Italia, 1547, prop. fin.

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19 LEANDRO MELE, Mss. Genealogia della nobile famiglia Ricci di Roma, nell' Arch. della medesima. Un giusto volume in-4. Si parla di Miniato e di questa spedizione da p. 163 a 176. - Verrà poscia sovente menzione dello stesso Miniato.

ARCHIVIO RICCI cit., vol. IX, p. 134.

ARCHIVIO municipale e parrocchiale di Civitavecchia cit.

di valenti soldati, per tutte le guerre d'Europa e di Asia in quei tempi. I Veneziani più d'ogni altro di là ne traevano con buona licenza del Papa, quasi in compenso dei fusti di galèe che davano; e in questa stessa occasione con una sola levata ne presero cinquemila 20.

[15 giugno 1538.]

La brava gente, volenterosa ed intrepida ad ogni rischio di guerra e di mare, fece principio coll'ajuto di Dio e colla protezione della Vergine santissima per una passeggiata militare da Ancona al santuario di Loreto. Il Patriarca e gli ufficiali alla testa, e appresso soldati e marinari, e buon numero anche di rematori. Onesta e pietosa comparsa, secondo il patrio costume e l'esempio dei maggiori: di che, non meno degli ascetici, hanno fatto i nostri classici in ogni tempo ricordo ed encomio 1. Addi quindici di giugno participarono quasi tutti ai divini misteri, anche gli altri rimasti in Ancona: e il diciassette tutta l'armata spiegò le vele per Corfù, dove si congiunsero con Vincenzo Cappello capitan generale dei Veneziani.

[20 giugno 1538.]

21

Io qui non parlo delle nobili e liete accoglienze dei nostri alleati: non potevano volersi maggiori. Domando

20 MAUROCENUS cit., 500: « Capitaneo generali injunctum est ut Anconam proficisceretur ad quinque peditum millia subducenda, que in pontificis et urbinatis ditionibus erant conscripta. »

21 NICCOLÒ MACHIAVELLI, Discorsi sopra le Deche di Tito Livio, lib. I, cap. xi, e xv: « Quanto importa negli eserciti conservare incorrotte le pratiche della Religione. »

LODOVICO ARIOSTO, Il Furioso, XL, 11:

« Come veri cristiani, Astolfo e Orlando,

Che senza Dio non vanno a rischio alcuno,

Nell' esercito fan pubblico bando,

Che sieno oration fatte e digiuno. »

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