GLI ULTIMI FATTI DELLA SQUADRA ROMANA DA CORFU ALL'EGITTO STORIA DAL 1700 AL 1807 PER IL P. ALBERTO GUGLIELMOTTI DELL' ORDINE DEI PREDICATORI ROMA TIPOGRAFIA VATICANA - PROEMIO Giusta il termine fisso del primo consiglio, mandai alle stampe il volume di Lepanto innanzi a tutti gli altri volumi dello stesso sesto, senza dirne ragione, e senza scrivervi proemio. Ma ora, pubblicata la storia del Medio evo, la Guerra dei pirati, e la Fortificazione della spiaggia pel tempo precedente; e messi fuori pel successivo altrettanti trattati della squadra Permanente, della Ausiliaria, e della Finale; in somma, svolta oggimai dal principio alla fine tutta la tela del mio lavoro, avanti di chiudere il corso degli ultimi Fatti, riguardo indietro ai primi; ed entro sicuro a proemiare di tutti insieme. Tanti anni fa non sarebbe parso dicevole ai miei lettori ciò che adesso a ciascuno da sè facilmente sarà giả manifesto, aver io voluto mettere alla prima fronte Marcantonio Colonna e la battaglia di Lepanto per iniziare a miglior luce tutto il resto della storia marinaresca, intorno alla romana. Quella stupenda giornata navale, cui niun' altra, da Azio in giù, potrebbe essere comparata, parvemi precipuo fondamento da stare a caposaldo tra le fila degli altri libri, tanto verso il tempo più lontano, quanto verso il più vicino: perchè a buona ragione le cause e gli effetti, onde è stata preceduta e seguita, per molti secoli, cosi tra loro si connettono a Lepanto, che niuno mai potrà presumere di penetrare a fondo nell'assunto storico e tecnico, civile e politico, degli amici e dei nemici, per la triplice alleanza triennale, se prima non abbia preso contezza piena di tutto il lungo svolgimento della perpetua questione Orientale, il cui maneggio sempre è tornato al mare, e sempre ha fatto capo a Roma. Tra Arabi e Turchi, per l'Asia e per l'Africa, la gran lotta dei nostri correva dal Garigliano a Tolemaida, da Luni a Damiata, da Zavilla a Gerusalemme, dalla Propontide a Costantinopoli, dalla Prèvesa alle Gerbe, da Cipro a Candia, dalla Morèa a Corfù, ed oltre, per più di mille anni. Nel qual tempo il duca Allone ed il principe Pietro, Giacopo Conti e Annibale della Molara, lo Scarampo ed il Caraffa, i Vettori, i Salviati, gli Orsini, gli Sforza da prima hanno preparato il campo; i Pucci, i Magalotti, i Malaspina, gli Aldobrandini, i Bolognetti, gli Zambeccari, i Ferretti, i Bussi, e tanti altri da poi han colto i frutti; e di mezzo tra |