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nuovi guardiani di sua fiducia 1. Proteste, citazioni, rumori, scritture: ma il fatto stette fermo: perchè giusto, compiuto, ed immutabile.

Due altre galere col Bussi e col Guarnieri, chiamate dai segnali delle torri, incontrarono al largo di Astura un grosso sciabecco tripolino di ventotto pezzi tra cannoni e petrieri, e di cenquattordici persone in arme. Il Bussi, dopo alcune cannonate, correndogli sopra abbrivato, investillo nella poppa; e, prolungandoglisi sopravvento, se lo legò e strinse vicino. Come vi saltasse all'arrembo, e quale conflitto seguisse, dice il numero di quarantaquattro turchi uccisi in coverta, senza che altri volesse udir verbo di resa. Combatterono disperatamente trincerati sul castello di poppa. Ma quando dall'altra parte sopravvenne il Guarnieri, e quando cadde sul cassero mortalmente ferito il Raïs rinnegato trapanese, allora i superstiti posarono le armi, ammainarono di propria mano la bandiera, e si arresero prigionieri 20. Due soli morti dei nostri, e dieci feriti. I turchi e il naviglio a Civitavecchia.

Continuando le crociere, l'anno seguente alli due di maggio nelle acque di Palo, lo stuolo del Bussi chiamato dalle torri, incontró un pinco di Portofarina, armato di dodici pezzi, e di ottanta masnadieri. Costoro venuti dall' Africa freschi freschi, ed a golfo lanciato, aveano scoperto la prima terra a Palo, e il primo guadagno avevano fatto di due tartane furianelle, cariche di greco. Il Bussi ghermi gli ottanta: ed il Ferretti, gittatosi appresso alle due tartane, dopo cinque ore di corsa, le raggiunse e prese ambedue. Salvi i legni,

19 MERCURIO di Venezia, an. 1723, mese di settembre, pag. 6; mese di ottobre, pag. 4.

20 DIARIO di Roma, 25 settembre 1723, pag. 10.
MERCURIO di Venezia, ottobre 1723, pag. 7.

liberi i furiani, incolume il carico, al lazzaretto il barbaresco ".

Similmente la mattina del sette ottobre a capo d'Anzio tra la nebbia, avendo un barcone tunisino messo le mani sopra piccola nave genovese, ecco il Bussi, come lione offeso, abbrancare quel serpente africano, e tenerlo stretto, quantunque si dimenasse e contorcesse tra gli unghioni; e strappargli dalle fauci la preda, e rendere a ciascuno il suo. Il Raïs, brabanzone rinnegato, quaranta turchi, e la barca a Civitavecchia 22.

Per ciò dovunque passassero i nostri stuoli da presso e da lungi ricevevano saluti e dimostrazioni di gratitudine: ed essi lieti rispondevano colle trombe, colle voci, colle bandiere; e facevano di complire al comune gradimento, e di mantenersi il titolo di protettori e vindici della pubblica sicurezza sul mare 3.

[1725.]

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III. Molto più al nobilissimo scopo dovettero intendere l'anno del giubileo, quando la notissima pietà del mio Benedetto XIII chiamava a Roma straordinario concorso da ogni parte dell'orbe cristiano 4. Niun altro tratto di mare in quel tempo, a comune sentenza, poteva chiamarsi tanto netto, quanto la spiaggia romana. Guardia diligentissima tra l'Argentaro e il Circéo. Da levante correva lo stuolo del Bussi, Guarnieri, e Ferretti, i quali non si peritarono di sdrucire infino a Malta per rassegnare al Grammaestro la Rosa d'oro, decretatagli dal Pontefice 25. Da ponente sottentravano La Motta,

21 DIARIO, 6 maggio 1724, pag. 1o.

22 DIARIO, 14 ottobre 1724, pag. 10.

23 DIARIO, 26 luglio 1724, pag. 3 - -e 29 detto, pag. 9.

24 BATTISTA PITTONI, l'ita di Benedetto XIII, in-8. Venezia, 1730.
ALEXANDER BORGIA, De vita Bened. XIII, in-4. Roma, 1741.
25 MERCURIO di Venezia, maggio 1725, pag. 5.

l'Oddi, ed il Bonarelli, menando in Civitavecchia un pinco tunisino, quindici cannoni, quarantaquattro turchi, e tre mozzi 26. Poi, passata l'isola di Ventotene intimavano la resa a due galeotte di Biserta, le quali in vece fuggivano disperatamente a vela ed a remo. Ripetuto l'invito col cannone, e caduti due morti e quattro feriti, gli altri sessanta, abbiosciati, ammainavano vele e bandiere 27. Non si correva per interesse, non si angariavano i naviganti, non si svaligiavano gli ebrei: ma tutelavasi la libertà del mare, la giustizia delle leggi, l'incremento del com

mercio.

Quindi Giulio Pazzaglia, rinnovando in quest'anno i capitoli dell'assento, pattuiva di comperare i pannilani, gli albaggi, le stamigne, le cotonine, e vele, e tende, e vestimenta, e corredi dalle fabbriche di Roma, dove lavoravano le tessitrici trasteverine e montigiane presso al tempio della Pace, nell'ospizio camerale 28.

Alle industrie, ai commerci, alle manifatture, non sarà fuor di proposito aggiungere, poiché cade in quest'anno, la protezione delle scienze, e delle lettere. Alla famosa biblioteca del cardinal Fabroni, lasciata a Pistoja, fia sicurezza (1726), dalla foce del Tevere al porto di Livorno la scorta del Bussi con due galere, perchè cosi ricco tesoro non abbia mai a cadere sotto ai banchi dei pizzicagnoli barbareschi. Il Granduca ed i Pistojesi se ne lodarono al Pontefice 29.

Egli stesso, il mio Benedetto XIII, per le tradizioni dei grandi viaggiatori dell'ordine Domenicano, e dei grandi capitani di casa Orsina, amava i marinari: e ogni anno

26 DIARIO di Roma, 21 aprile 1725, pag. 12.

27 DIARIO, 26 maggio 1725, pag. 12.

28 STRUMENTO, chirografo, ecc. di proroga per altri quattro anni a tutto marzo 1731. Rogato in Roma 15 aprile 1725. Atti di Felice France

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ARCH. DELLE FINANZE cit., II, 35.

29 DIARIO, IO agosto 1726, pag. 9.

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alla primavera o all'autunno, andando o tornando da Benevento, già sua sede vescovile, e sempre prediletta, visitava altresi la sua squadra, che si onorava di accompagnarlo e difenderlo dovunque fosse alla vista del mare in carrozza, a cavallo, o sulle barche dei pescatori; perche benigno e pietoso, come egli era, piacevasi di conversar anche cogli umili e co' poverelli. Questo anno (1727) il suo viaggio andò sollecito verso le rive del Circeo. Lunedi ventiquattro di marzo parti da Roma, la sera ebbe i saluti della sua squadra in Anzio, il ventisei a torre Paola presso il lago di Fogliano, dove era disposto l'occorrente per la pesca, sapendo ciascuno del suo costume di far tutto l'anno di magro 3o. « Sua Santità << montó a bordo sulla feluca delle sue galere per tro<< varsi presente al sollazzo della pesca intorno alle « paludi Pontine, ed al castello di Sanfelice, dove Egli << di sua mano gettò la rete, e furono prese più di ses<< santa libbre di pesce, onde fu imbandita di presente << la colazione sulla riva del mare. » Lascio il Mercurio francese, e continuo col Diario romano 3: « Sua Santità << il 29 di marzo, passando al molo di Gaeta, vide le galere pontificie che stavano costeggiando quelle ma<< rine, come avevano fatto per tutte le altre per dove << era passata la Santità Sua. »

Continuandosi cosi a piccole giornate, raggiunse la mėta in Benevento alli due di aprile; senza che niun contemporaneo mi dia pure un minimo cenno di pericolo alla sua augusta persona per attentato di Barbareschi.

30 MERCURE de France, avril 1727, pag. 1012: « Le Pape étoit monté sur une félouque de ses galères, pour aller prendre le divertissement de la pêche dans les paludi Pontines autrement les eaux de sainte Felicite; où sa Sainteté jeta elle même le filet, et pris plus de soixant livres de poisson, qui furent apprêtez sur le champ sur les bords de la mer. »

.31 DIARIO di Roma, pag. 1508, data del 9 aprile 1727, pag. 17.

Soltanto dopo il suo passaggio, e quando le galere si furono rivolte a ponente, qualche traditore maligno, e rinnegato, per vendetta rabbiosa contro le innocenti letizie di Sanfelice, entrò di notte nella terra, pose a ruba le case, e portò via di molta gente 32.

Indi si pare anche meglio la necessità della guardia e dei bastimenti da remo, mantenuti dalle piccole e dalle grandi potenze, non escluse quelle medesime che più eransi ingolfate nella moda dei vascelloni. Ondeché quest'anno istesso a mezzo luglio entrarono nel porto di Civitavecchia le sei galere di Provenza, che navigavano per esercizio sotto il loro generale gran priore d'Orliens della casa reale di Francia. Quei signori si trattennero, spalmarono, corsero a Roma, e cosi fecero conviti coi nostri, come sempre si è costumato 33.

Mantenevano per tanto i ministri di Roma l'antica tradizione del motore libero alla marina: e ben dimostravano di volerlo conservare finchè non fosse venuta la poderosa macchina vaporiera: perché anticipatamente rinnovavano l'assento del naviglio remigante, cui in quest'anno (1729) per la quinta volta era chiamato, dopo grave malattia, il Pazzaglia, sotto le condizioni consuete, con la sola differenza che nel capitolo primo si concede all'Assentista, in caso di morte, la facoltà di trasmettere l'assento medesimo al suo erede, pur che sia che sia persona

abile ed esperta 34.

Le solite navigazioni, guardie, scorte, e crociere, e minuti combattimenti continuano negli anni seguenti: e

32 MURATORI, Annali, 1727.

BORGIA ALESSANDRO, Vita cit., pag. 117.

NOVAES, Vite dei Papi.

33 DIARIO, luglio 1727, n. 1562, segg.

34 STRUMENTO, ecc. pel quadriennio, dal primo aprile 1731 a tutto marzo 1735.- Atti del Petrucci segr. e cancell. in Roma addì 6 luglio 1729.

- ARCH. III, 34.

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