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<<< di venti uomini. Anzi la pietà e generosità del regnante << sommo pontefice Clemente XIII, per sempre incoraggiare i suoi marinari e soldati, ordinò che il tutto si « vendesse, e si spartisse fra loro. Di più mandò da Roma << abbondante mancia ad un marinaro, il quale aveva ri<< cevuto da detti Corsari con una fucilata una palla nel << petto, che poi guari 38.

[1758-1761.]

VII. Il nuovo pontefice Clemente XIII, eletto alli sei di luglio, da' belli esempi del precessore, e dalle patrie tradizioni veneziane, tolse argomento di speciale favore alla marina, le cui benemerenze entravano in ogni ramo del pubblico servigio. Durante il conclave, e dopo l'elezione, mettete viaggi continui per condurre e rimanere ambasciatori e personaggi: i cardinali de Luynes, e de Gevres, ambedue sulle fregate da Civitavecchia a Marsiglia; il nunzio Panfili a rilevare il Durini sulle galere. Né queste correvano linde navigazioni di sollazzo: anzi continuo stento di venti e di mare, tra le incessanti molestie dei pirati minuti, che, come gli insetti di estate, ne per scossa né per acciacco, cessavano. Oltracció mettete le difficoltà frequenti politiche e diplomatiche, sempre superate con abilità e destrezza: tra le quali vuolsi segnalare il trasporto in Corsica di monsignor De Angelis, vescovo di Segni, e visitatore apostolico dell'isola, dopo la insurrezione di trent'anni, condotto felicemente a compimento la mattina del sette aprile 1760 sotto la torre delle Brunette dalle due fregate 39. Indarno il naviglio genovese, e di Soccorso, ostilmente incrociò per impedire lo sbarco, e per toccare il premio di sei mila scudi pub

38 FRANGIPANI, 189.

DIARIO, 19 luglio 1758, pag. 2. 39 DIARIO ecc., 1760, aprile 5, e 16.

blicamente bandito a chiunque consegnasse vivo in Genova il Visitatore 4°. Abile manovra!

In questo mezzo, tal caso intricato succedeva nell'Arcipelago, che avrebbe potuto riaccendere le antiche vendette ottomane contro l'Italia, se non fosse stato a tempo disgroppato. Stava sull'ancora presso l'isola di Stanchio un vascello turchesco da settanta cannoni, chiamato la Corona: sul quale, arrolati a forza, trovavansi molti cristiani, greci, serbi, albanesi, ed italiani, tutti giovani arrisicati e forti, presi fuori dalle squadre barbaresche. Costoro convennero insieme di impadronirsi del Vascello, e di portarselo in Italia. Quando il comandante coi suoi maggiorenti fu sceso in terra alle visite, essi con altrettale prontezza di esecuzione, quale era stata la secretezza del proposito, presero l'armi, oppressero e imprigionarono i musulmani, fecero vela e se ne vennero a Malta, ricevuti a gran festa da quei Cavalieri.

Il Sultano, adizzato dalla perdita propria e dagli altrui rancori, proruppe in altissime minacce, raccolse esercito, fece armata, si che ciascuno di qua si apparecchiava a ferocissima guerra ". Tra noi il Commissario del mare ordinava l'armamento di tutte le galere, anche di riserva, il varo delle nuove, l'allestimento delle fregate, e il trasporto a Malta di artiglieria e munizioni 2. Un gran numero di cavalieri, chiamati nell'isola dalle citazioni generali, s'imbarcarono sulle galere pontificie, distribuiti e nominati dal comandante Miniato Ricci nell'ordine che segue 43:

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4o CLEMENTIS PP. XIII Litterae deputat. Allocutio consist. Abrogatio edicti; in-fol. Roma, 1760. Collez. Casanatense.

NOVAES, Vita di Clemente XIII, in-8. Roma, 1722, pag. 32.

41 FRANGIPANI, Storia, 195.

IDEM, Fortificazione, in-4. Assisi, 1785, pref. 9.

42 DIARIO, 9 maggio 1760.

43 MINIATO RICCI, Giornali cit., nell'archivio di sua famiglia:

« Maggio 1761. Nota dei cavalieri di Malta imbarcati pel passaggio sulla galera pontificia. »

Quindici sulla Capitana: Sansedoni, Bulgarini, Muti, Altoviti, Corsi, Laparelli, Sforza, Bonaccorsi N., Bonaccorsi P., Modena, Simonetti, Rotati, Ranieri, Massei, Origo. Dieci sulla Padrona: Ansidei, Cantagallina R., Cantagallina V., Medici, Alessandri, Ripanti, Spolverini, Masini, Ripa, Bruni. Undici sul san Prospero: Origo X., Staccoli, Sampieri, Uffreducci, Ciogni, Poggioloni, Gabbuccini, Beltrami, Pecci, Melzi, Accoramboni. » Questi signori, accompagnati a Civitavecchia da don Lorenzo Corsini priore di Roma, entrarono in Malta alli ventiquattro di maggio 1761, giorno di domenica tra l'ottava del Corpusdomini, e vi stettero finché durarono i sospetti dell'assedio 4.

Al Sultano non garbeggiava troppo il mettersi dentro ad impresa difficilissima, nè piaceva al Grammaestro cacciar fuori dall'asilo i profughi: tra chi non poteva proseguire, e chi non voleva recedere, entrò di mezzo la Francia comperò il vascello a Malta, lo rese al Sultano in Costantinopoli. Ciascuno ebbe i suoi vantaggi, a noi rimase il servigio pubblico, e la pace. Per essa fu compiuta la calata maggiore innanzi alla porta, chiamata di Livorno, il cui bellissimo prospetto scolpito ci resta in classica medaglia 45 e ripetuto nell'iscrizione esplicativa dell'opera, tuttavia visibile al suo posto sulla fronte della porta 46.

44 DIARIO, 9 maggio 1761.

45 MEDAGLIA di papa Rezzonico: Prospetto della grande Calata. P. A. G., Atlante privato, pag. 131, fig. 28:

CLEMENS XIII. PONT. M. AN. III

MERCIVM . IMPORTANDARVM . COMMODITATI

46 LAPIDA dello stesso sulla porta della Calata, l'anno 1761:

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[1762.]

VIII. Nondimeno pei sospetti precedenti, spinto il lavoro con grande alacrità, furono condotte a compimento le due nuove fregate san Carlo e san Clemente, fatte costruire da papa Rezzonico presso all'arsenale di Civitavecchia per sostituirle al san Pietro ed al san Paolo. Codeste due navi, come sempre accade degli accatti all'estero, non rispondevano più ai nostri bisogni: e, dopo sei anni, parevano più vecchie di sessanta. Disfatta la prima, e disarmata la seconda, sottentrarono le due nuove, più grandi, più forti, più guerriere: in somma tanto avvantaggiate, che presero comunemente il titolo di Navi, sinonimo allora di vascelli. Lunghezza massima da ruota a ruota cinquantasei metri, larghezza al baglio maestro metri dieci, altezza di puntata metri sette, pescagione metri cinque. Tre alberi, gabbie, e fusti maggiori e minori: due giuochi di vele; e trentadue cannoni, dei quali ventiquattro in batteria sul ponte, quattro cacciatori da sedici sul castello di prua; e quattro petrieri da sei sul cassero di poppa. Pagata dall'erario per la sola mano d'opera intorno alla prima, costruita coi legnami camerali, la somma di scudi ventimila; e per la seconda, compreso il legname stagionato di compra, che non si aveva in punto, scudi sessantamila ". Gli stessi ufficiali, e l'equipaggio rinforzato, pronti alla vela, la mattina del ventisette aprile, aspettavano la visita e la benedizione di

47 ARCHIVIO DELLE FINANZE cit., VI, n. 74 e nei protocolli:

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papa Clemente 48. E ciò, cosi ricisamente, come ci resta scolpito a memoria perenne in una bellissima medaglia monumentale. Da un lato vedete la nota effigie del Pontefice, ripetuta poscia dal Canova nello stupendo mausoleo del medesimo al Vaticano: dall'altro lato vi trovate innanzi alla spianata sotto al fortino del Bicchiere: e in quel preciso sito dove per tanti anni tutti abbiamo veduto agli ormeggi l'Orenocque, fregata francese. Colà vi appare più bella, con tutta la batteria in mostra fuor dei portelli, la Fregata romana, e la squadra delle galere. Il Papa, in abito di città, ritto in piè sotto all'ombrellino, benedice i suoi bastimenti, intorno ai quali sta scritto 49: << Clemente papa XIII, anno quarto: visita del Pontefice << a Civitavecchia. >>

Il nome di cotesta città tanto allora valeva, quanto quel della nostra marina: qui l'arsenale, i lavori, l'armamento, gli equipaggi, il navilio. Soltanto da Roma andavano e venivano le visite, e le fanterie: gioventù scelta e navigata a rinforzo delle fregate, e delle galere. Il Diario non lascia mai di farne menzione: e ricorda ad uno ad uno gli ufficiali Cenci, Lopez, della Vetera, Cherufini, Origo, e gli altri che conducevano quelle marciate militari, più volte ogni anno ripetute 50. Da cotesti distaccamenti di soldati derivossi l'edificio della bella caserma, come vedremo; e prima il trasporto del corpo di guardia dal vecchio al nuovo ingresso della porta Romana, dove

48 DIARIO, 15 maggio 1762.

49 MEDAGLIA papale.

P. A. G., Atlante privato, pag. 131, fig. 29:

CLEMENS. XIII. PONT. MAX. AN. IV

ADVENTVS . PONTIFICIS

CENTVMCELLAS

50 DIARIO, 9 ottobre 1762, pag. 6.

DIARIO, 16 ottobre, 6 novembre, 29 dicembre ecc.

DIARIO, 1763, maggio 21, ottobre 8, novembre 5 ecc.

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