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litari nei ruoli della marina a tanti prodi gentiluomini delle migliori famiglie romane e provinciali, quanti finora ne abbiamo registrati. Alcuni scusano i fatti di questa natura sotto la larva dell' affetto al proprio istituto: ma la retta ragione morale insegna che le soverchie pretensioni, se stanno male nell' individuo, devono tornare anche peggio in tutto il corpo, subbiettivo od oggettivo che altri prenda a favorire.

Questa novità ebbe principio dopo la morte del Pazzaglia: che, lui vivente, niuno avrebbe mai osato tanto, nè di proposta, né di esecuzione. Ma spezzato l'anello delle antiche tradizioni, e sciolto il freno alle nuove albagie, prima usci un decreto sul numero e grado degli ufficiali delle galere 93: poi nell'anno seguente la conferma delle ultime, e di altre disposizioni, emanate sopra lo stesso subbietto +. In sostanza si stabiliva il numero di quattro galere, il titolo di dieci cavalieri, il grado di otto insegne, e il soldo perpetuo dei primi, e temporaneo degli altri 95. Riunisco la somma delle decisioni nello specchio seguente, e vi aggiungo i nomi di tutti quegli ufficiali che ho potuto raccogliere.

93 CEDOLA di molo proprio, e nuovo piano per l'ufficialità di poppa nelle galere pontificie. Data di Castel Gandolfo 1 giugno 1743. Coll. Casanatense.

44 CEDOLA confermativa e moto proprio sullo stesso argomento, di Roma a Monte Cavallo 20 giugno 1744.

95 ARCHIVIO DELLE FINANZE cit., IV, n. 57.

MINIATO RICCI, Giornali cit., an. 1744.

GUGLIELMOTTI.

9.

9

N.o

123456

STATO MAGGIORE

DELLE GALERE PONTIFICIE NELL'ANNO 1744.

TITOLO

LA CAPITANA

Governatore: cav. Papirio Bussi di Roma; al mese.

Capitano: cav. Giuseppe Alberini, di Spoleto.
Ajutante Maggiore: cav. N. N..

Tenente: cav. Francesco Potenziani, di Rieti
Insegna (a tempo)

Insegna (a tempo)

.

SOLDO

E RAZIONE

Scudi

38.16

16.

10.

10.

8.

8.

7891

LA PADRONA

Capitano: cav. Giovanni Caccia, di Firenze.

Tenente: cav. N. Guglielmi, di Roma.
Insegna (a tempo)

ΙΟ Insegna (a tempo).

38.16

10.

8..

8..

S. PETRONIO

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Capitano: cav. Costanzo Florenzi, di Perugia. 16 Tenente: cav. Niccola Bonaccorsi, di Recanati Insegna: Domenico Rocchi, di Civitavecchia. Insegna: Giuseppe Vitalini, di Camerino.

17

18

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Per coprire il dispendio maggiore che portavano i soldi cresciuti ai dieci cavalieri, si convenne cancellare dai ruoli ventiquattro timonieri, e tutti i gentiluomini di poppa: dei quali, infino al nome, ogni cosa sarebbe andata in dimenticanza, se non fossero venuti a tempo i miei ricordi. Quindi mi segue un periodo di navigazione languida, più quasi direi di parata che di combattimento. Non di

meno la nostra squadra a remo, quasi che sola a essere mantenuta nel Mediterraneo, durò fino agli ultimi giorni del secolo: ed era scritto nei fati della marina che l'ultima triera di Roma dovesse venire nel concetto del primo piroscafo di America.

Per ciò si riprese in quest' anno l'assento consueto delle galere col capitano Francesco Maria Biamonti di Civitavecchia, quel desso che a decoro della sua patria fabbricò il più bel palazzo sulla piazza maggiore, passato poscia ai Chigi di Montoro, ed ora posseduto dai marchesi Patrizi 97.

[1746-47.]

XIV. Cominciano le comparse dei signori Cavalieri in Anzio alla presenza del Papa. Da castel Gandolfo, durante la villeggiatura di primavera, Benedetto XIV col suo cardinal Valenti, e col cardinal Colonna pro-maggiordomo, partissi in carrozza: mutó cavalli al Carrocceto, dove il principe Borghese aveva apparecchiato splendide accoglienze; e la sera scese in Anzio, festeggiato dalla squadra, dagli Anziati, e da tutti quei signori delle ville

Vicine 98

La visita ad Anzio portò l'anno seguente più lunga fermata in Civitavecchia. La notte del ventisei di aprile

96 STRUMENTO di assento col sig. F. M. Biamonti per anni 8 dal 1 gennajo 1745 a tutto il 1752. Atti del Paoletti, 18 marzo 1743. ARCHIVIO cit. 97 FRANGIPANI, 222, 245.

-

ANNOVAZZI, 327: « Allora fabbricò il Biamonti, e nell'istesso tempo il Pucitta, il Guglielmotti, il Lenzi, il Palomba, il Valentini. »

BENEDETTO XIV, De ædificiis et jure congrui in civitate Centumcell.

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il comandante Bussi usci dal porto per incontrarsi a Palo col convoglio papale: ma, impedito dallo Scirocco, si fermò nelle acque di Santasevera in ordine di fila, parallelo alla riva, col palamento disteso, aspettando il treno dei viaggiatori. Come ebbe veduto issare la bandiera sull'asta di torre Flavia, e sparare il cannone e comparire le mute e il corteggio alla marina per la strada consolare Aurelia, fece anche esso gala di pavesi, sparò la salva: e, girando di bordo col vento fresco in poppa, tal viaggio corse coi legni per mare, quale correvano i cavalli per terra: tanto che nello stesso momento le mute in città, e le galere entravano in porto 9. Gli onori del paese a nome pubblico facevano i due visconti di ufficio Antonio Fazi e Raimondo Fiori; gli ossequi delle potenze amiche offeriva il decano del corpo consolare Giangaspare Guglielmotti, rappresentante di Genova, e con essolui il collega per la Francia Giambattista Vidau, per l'Ungheria Tommaso Palomba, per la Spagna Romolo Pucitta, per la Sardegna Michele Piana, per Malta Francescantonio Manzi, e per la Toscana Giorgio Bianchi 100. Prestavano l'omaggio delle città vicine i deputati di Corneto, ab. Leonardo Falzacappa e Giandomenico Ronca, insieme con quelli di Viterbo e di Vetralla 10. Le feste, i plausi, ed i conviti, lascio ad altri 102. Io mi rivolgo alle dimostrazioni domestiche e navali.

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ΙΟΙ

.

6 maggio 1747.

RICCI, Giornali, l'istessa data.

100 ARCHIVIO MUNICIPALE, Registro degli ufficiali.

ville. »

ARCHIVIO GOVERNATIVO, Registro delle patenti.
ANNOVAZZI, pref. 26, e pag. 465.

LABAT, IV, 215. << Fati, une des plus anciennes familles de la
- v. I detti nomi all' Indice.

101 DIARIO, 1747, aprile 30; maggio 6, e 13.

102 FRANGIPANI, 178.

TORRACA, 70.

ANNOVAZZI, 322.

Noi siamo alli trenta di aprile, giorno di domenica, con tutti quei signori maremmani che ho nominati perché più intelligenti di ciò che deve ora succedere all'arsenale. Quivi sta pronta sul cantiere la nuova Capitana che vuole essere benedetta e varata alla presenza di papa Benedetto XIV. Il classico scrittore dei riti, quel desso che aveva poc' anzi concesso ai Cappellani di celebrare la Messa a bordo anche nella navigazione 103, monta sul ponte, e compie da sè stesso la liturgica funzione, volgarmente chiamata il battesimo della nave 104. Nobile e agiato palco dal piano del cantiere infino alla coverta del naviglio: e sulla poppa il trono, il baldacchino, la panca dei paramenti; tappeti, damaschi, pannilini. M. Reali alle cerimonie, Boccapaduli e Argenvilliers al ministero, i cantori della cappella, i parrochi, e cappellani, e il Pontefice romano, sotto a quei voltoni, sul legno che cigola, tra marinari e maestranze, compiono la cerimonia liturgica, impongono il nome di san Benedetto, e licenziano il navilio al primo ingresso nel mare.

Il Diario ufficiale entra nei particolari delle nostre antiche tradizioni, senza miscela di esotiche spume, e dice 105 Volendo Sua Santità benedire la suddetta nuova < Galera si portò all'Arsenale, e perciò dentro alla poppa << di essa, tutta ornata di damaschi trinati d'oro, fu eretto << il baldacchino; sotto cui, elevata di predella, una no◄bile sedia per la Santità Sua, essendo situata in un angolo della medesima una credenza dove erano disposti gli abiti sacri; e fuori della poppa altra simile < con due candelieri ed i paramenti del diacono e sud

103 BENEDICTUS PP. XIV, Facultas celebrandi Missae Sacrificium navigantibus in mari. Bullarium Rom. sub die 25 augusti 1712.

104 JOSEPH CATALANUS, Rituale Rom., in-fol. 1757.

ALBERTUS CASTELLANUS, Sacerdotale eccl., Venezia, 1560.

105 DIARIO, 13 maggio 1747, pag. 7.

LAPIDA nel salotto della Sanità, riprodotta dal FRANGIPANI, 269.

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