L'INVERNO. Vedi che il Verno giunge, e 'l vario chiude Giro dell' anno. E nubi e nembi ed atri Con diletto calcai: la pura neve Stampar godea de' miei vestigi, ed era Non men puro il mio cor. De' venti al rombo Porgea l'orecchio e dell' alpin torrente: Infra i vapor di vespertino cielo Nè mai calma perdei. Sinchè dal chiaro O tu, che della Musa i primi voli Reggesti, Wilmingtòn, di tuo sostegno Cantò la pompa, la fresc' aura e l'ombra: È al senno in te congiunta; in te con rara Del ciel l'impero al Capricorno cede Per greve, nubiloso aere tramanda. Si avanza il Verno: con maligni influssi Rauco risponde, e tal fragor rimanda, Di mestizia così cinto e di brine |